Secondo i dati Inail sulla Lombardia, gli infortuni sul lavoro sono diminuiti dell’8%. Un infortunio su cinque riguarda un immigrato, ma nel 2012 nessuna denuncia è arrivata da cittadini cinesi. Norme di sicurezza rigorose o clandestinità? Dopo il rogo di Prato, i dubbi sono sempre meno.

di Gabriella Meroni

 

Nel 2012 sono stati 117.102 gli infortuni denunciati all’Inail in Lombardia, con un calo del 7,8% rispetto ai 127.018 dell’anno precedente; un infortunato su 5 è straniero, ma all’Inail non sono pervenute denunce da parte di lavoratori cinesi, pur molto presenti in regione: un dato che la dice lunga sulle condizioni di “impiego” in cui si trovano i lavoratori di orgine cinese. A rivelarlo è il nuovo Rapporto annuale regionale dell’Istituto, presentato ieri 12 dicembre [2013, ndr] all’Università Milano Bicocca.
Di particolare interesse, come si diceva, i dati relativi agli infortuni tra i lavoratori stranieri. Innanzitutto, è straniero un infortunato su 5: i 22.913 casi del 2012, in calo dell’8,7% rispetto ai 25.090 del 2011,equivalgono infatti al 19,6% del totale delle denunce presentate in Lombardia. Sono aumentati, invece, i casi mortali, dai 22 casi del 2011 ai 33 del 2012. Il dato lombardo equivale al 22% degli infortuni occorsi a lavoratori nati all’estero che sono stati denunciati a livello nazionale, mentre se si considerano i casi mortali la stessa percentuale sale al 28%. Marocco (2.874 denunce nel 2012), Romania (2.793) e Albania (1.879) sono, nell’ordine, i Paesi di nascita con il maggior numero di lavoratori infortunati, pari a oltre il 32% del totale. Nessuna denuncia risulta pervenuta da lavoratori cinesi.
Tra le donne la diminuzione è del 4%. Gli infortuni delle lavoratrici avvenuti nel 2012 in Lombardia sono pari al 32,7% degli infortuni complessivi denunciati all’Inail. In valore assoluto i casi che hanno coinvolto le donne registrano un calo del 4% rispetto all’anno precedente, mentre tra gli uomini la flessione è stata del 10%. Gli infortuni delle lavoratrici sono avvenuti prevalentemente negli ambienti di lavoro ordinario (71%), mentre il restante 29% su strada, con e senza mezzo di trasporto. La percentuale degli infortuni in ambienti di lavoro ordinario aumenta, però, al 76% se si prendono in considerazione solo le donne straniere. Al pari del dato complessivo e di quello relativo ai lavoratori nati all’estero, anche tra le lavoratrici sono aumentati gli eventi con esito mortale, da 8 a 11.
In calo anche le malattie professionali. Per quanto riguarda le tecnopatie, il nuovo Rapporto regionale della Lombardia registra invece una diminuzione del 3,7%, dai 3.150 casi del 2011 ai 3.035 del 2012. Il 78% viene denunciato da lavoratori, un dato che conferma l’impiego degli uomini in attività più rischiose, mentre solo l’11% delle segnalazioni provengono dai lavoratori stranieri. La diminuzione del 2012 rispetto all’anno precedente ha riguardato quasi tutte le patologie, ma non quelle correlate all’amianto (mesotelioma pleurico, carcinoma polmonare e asbestosi). Dal Rapporto emerge anche un incremento, in controtendenza rispetto al passato, delle denunce per ipoacusia da rumore.